Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, Orientamenti per una pastorale degli zingari, 8-XII-2005, People on the move 38, suppl. 100 (2006) 37-79
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88. Le dimensioni del “fenomeno zingaro”, infatti, e le sue peculiarità non sempre rendono facile una risposta pastorale efficace impostata esclusivamente sulla figura della “Cappellania” diocesana o interdiocesana. Una soluzione complessiva, duratura, più sicura e con adeguati margini di autonomia – sempre in armonica convergenza con le Autorità ecclesiali locali – potrebbe essere cercata nell’ambito delle strutture pastorali previste nella legislazione e nella prassi della Chiesa[13].
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[13] Cfr Concilio Ecumenico Vaticano II, Decreto sul Ministero e la vita dei Presbiteri Presbyterorum Ordinis (7 dicembre 1965), n. 10: AAS LVIII (1966), 1007-1008 e Decreto sull’attività missionaria della Chiesa Ad Gentes (7 dicembre 1965), n. 20, nota 4: AAS LVIII (1966), 971 e n. 27, nota 28: ibidem 979. Per analogia, vedi Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in America (6 novembre 1999), n. 65, nota 237: AAS XCI (1999), 800 ed Esortazione Apostolica post-sinodale Ecclesia in Europa (28 giugno 2003), n. 103, nota 106: AAS XCV (2003), 707.Cfr CIC cann.294-297.
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